lunedì 17 aprile 2017

Carnia Bio.

Carnia Bio
L’idea che cambiò la Carnia negli anni venti venne da quel selvatico gestore del Borgat che però riprendeva una idea di Leo Zanier di trenta anni prima: fare delle erbe officinali il brand di sviluppo del territorio. Sull’idea si innescò un Progetto integrato di sviluppo per il programma sulle Aree  Interne. Queste (in sommario) le linee di intervento, ma in pratica ci fu molto di più (!!!):
A – Agricoltura: si favorì in vari modi la diffusione dell’impianto di erbe officinali nei terreni incolti, favorendo la caratterizzazione delle valli per tipo di pianta.
B - Artigianato: si promosse l’attivazione di sistema di laboratori artigianali per la trasformazione delle piante officinali in prodotti per la cosmesi. In rete le farmacie rurali di zona acquisirono specifiche competenze per  la trasformazione delle erbe in prodotti farmaceutici, in collegamento con centri fitness nei quali si applicavano i prodotti.
D – Le Terme di Arta diventarono il centro di riferimento del sistema fitness diffuso, Sauris la punta di diamante del progetto.
C – L’idea era stata suggerita dal fatto che già nelle scuole locali si erano attivati percorsi di formazione sulla realizzazione di prodotti per la cosmesi e il benessere. Vennero sviluppati, intensificati, qualificati in collaborazione con la facoltà di Farmacia dell’Università di Trieste, e sfornarono le persone con le competenze necessarie per attuare il progetto.
D – Agroalimentare. Le erbe officinali furono assunte come caratterizzanti i prodotti agroalimentari della zona. I piatti alle erbe officinali la peculiarità della cucina carnica.
E – Turismo.  Carnia.Bio divenne il brand per rilanciare il turismo, puntando al target degli amanti del turismo-verde, in una Carnia diventata ancora più verde per le coltivazioni di piante officinali, resa intrigante con il recupero delle leggende legate al territorio, più ospitale per il rilancio storico delle camere con prima colazione o B&B che dir si voglia.
F – La Caserma Linussio divenne il cuore del sistema, l’hub del biodistretto. Il salone delle feste il luogo d’incontro ove realizzare importanti incontri tra produttori e consumatori. I laboratori di produzione, alternati ai laboratori didattici dell’Istituto tecnico e Professionale, garantivano il livello della formazione ma costituivano una vetrina sul territorio.


Il villaggio
B – benefica ?
Di nome
I – intrigante ?
CARNIA 
O – ospitale ?