Carnia Bio
L’idea che cambiò la Carnia negli anni venti venne da quel
selvatico gestore del Borgat che però riprendeva una idea di Leo Zanier di
trenta anni prima: fare delle erbe officinali il brand di sviluppo del
territorio. Sull’idea si innescò un Progetto integrato di sviluppo per il
programma sulle Aree Interne. Queste (in
sommario) le linee di intervento, ma in pratica ci fu molto di più (!!!):
A – Agricoltura: si favorì in vari modi la diffusione
dell’impianto di erbe officinali nei terreni incolti, favorendo la
caratterizzazione delle valli per tipo di pianta.
B - Artigianato: si promosse l’attivazione di sistema di laboratori
artigianali per la trasformazione delle piante officinali in prodotti per la
cosmesi. In rete le farmacie rurali di zona acquisirono specifiche competenze
per la trasformazione delle erbe in
prodotti farmaceutici, in collegamento con centri fitness nei quali si
applicavano i prodotti.
D – Le Terme di Arta diventarono il centro di riferimento
del sistema fitness diffuso, Sauris la punta di diamante del progetto.
C – L’idea era stata suggerita dal fatto che già nelle
scuole locali si erano attivati percorsi di formazione sulla realizzazione di
prodotti per la cosmesi e il benessere. Vennero sviluppati, intensificati,
qualificati in collaborazione con la facoltà di Farmacia dell’Università di
Trieste, e sfornarono le persone con le competenze necessarie per attuare il
progetto.
D – Agroalimentare. Le erbe officinali furono assunte come
caratterizzanti i prodotti agroalimentari della zona. I piatti alle erbe
officinali la peculiarità della cucina carnica.
E – Turismo.
Carnia.Bio divenne il brand per rilanciare il turismo, puntando al
target degli amanti del turismo-verde, in una Carnia diventata ancora più verde
per le coltivazioni di piante officinali, resa intrigante con il recupero delle
leggende legate al territorio, più ospitale per il rilancio storico delle
camere con prima colazione o B&B che dir si voglia.
F – La Caserma Linussio divenne il cuore del sistema, l’hub
del biodistretto. Il salone delle feste il luogo d’incontro ove realizzare
importanti incontri tra produttori e consumatori. I laboratori di produzione,
alternati ai laboratori didattici dell’Istituto tecnico e Professionale,
garantivano il livello della formazione ma costituivano una vetrina sul
territorio.
Il villaggio
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B – benefica ?
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Di nome
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I – intrigante ?
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CARNIA
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O – ospitale ?
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